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Ecco alcuni dei grandi egittologi e archeologi dell’Antico Egitto

Indiana Jones torna a far parlare di sé per l’ultimo film della saga uscito nelle sale. E la sua figura sta ancora una volta generando dibattiti, soprattutto tra gli archeologi, dal momento che si tratta più di un cacciatore di tesori che di uno scienziato. Abbiamo quindi deciso di scrivere un articolo sui grandi archeologi egiziani, quelli che con il loro lavoro e i loro contributi hanno contribuito a fondare l’egittologia e a risvegliare la passione per l’Antico Egitto, che ancora oggi muove le masse.

Jean-François Champollion

Non era un archeologo, ma uno storico e un linguista. Ma merita il primo posto perché è considerato il“padre dell’egittologia” per il suo grande contributo che ha cambiato la nostra visione dell’Antico Egitto: la decifrazione della scrittura geroglifica. Lo ha fatto grazie alla Stele di Rosetta del 1822, oggi conservata al British Museum. Jean-François Champollion è quindi un’istituzione in Francia, tanto da dare il suo nome a un centro universitario.

Howard Carter

Se c’è una figura che si avvicina all’idea del personaggio di Indiana Jones, è forse quella di Howard Carter. L’archeologo britannico è diventato famoso per la scoperta, nel 1922, della tomba di Tutankhamon, una delle tombe più spettacolari e sontuose, oggi visibile soprattutto nel Grande Museo Egizio di Giza. Tuttavia, ci sono anche molte ombre su questa scoperta, con il sospetto che abbia rimosso numerosi pezzi dalla tomba. In Carter, quindi, troviamo la combinazione di archeologo e cacciatore di tesori che ritroviamo anche nel personaggio di Steven Spielberg, interpretato da Harrison Ford.

Auguste Mariette

Fortunatamente, quando Howard Carter scoprì la tomba di Tutankhamon, l’egittologia aveva già preso una direzione diversa, più orientata alla conservazione e alla ricerca scientifica. Un buon esempio è stato Auguste Mariette, considerato uno dei grandi archeologi dell’Egitto. Questo francese contribuì agli scavi di templi come Edfu, ma anche dal suo ufficio, essendo il fondatore del Museo Boulaq, considerato il diretto predecessore del Museo Egizio del Cairo.

Ernesto Schiaparelli

Ernesto Schiaparelli, probabilmente una delle figure più note dell’archeologia italiana, ha lavorato sulla stessa linea di Mariette ed è riconosciuto come tale dal Museo Egizio di Torino, il più importante museo in questo campo al di fuori dell’Egitto. Ha diretto scavi in numerosi siti in tutto il Paese e, soprattutto, lo ha fatto con un concetto molto moderno di archeologia, sempre con una macchina fotografica come parte del suo equipaggiamento di lavoro per documentare meticolosamente ogni passo compiuto. La sua nomina a senatore negli anni Venti è un segno dell’ampio riconoscimento ottenuto nel suo tempo.

Zahi Hawass

Zahi Hawass è probabilmente la figura di spicco dell’egittologia odierna. Questo non solo perché è un egiziano, ma anche per il suo carattere combattivo e il suo spirito vendicativo. Alcune delle sue principali richieste sono la restituzione all’Egitto della Stele di Rosetta o del busto di Nefertiti. La sua carriera di archeologo e antropologo lo portò a diventare Ministro delle Antichità, ma fu rimosso dall’incarico per accuse di corruzione, dalle quali fu poi assolto. Oggi è una figura influente nel mondo della conservazione del patrimonio, divulgatore e responsabile di centri archeologici internazionali.

Come questi cinque grandi egittologi e archeologi d’Egitto, ce ne sono molti altri che hanno contribuito a decifrare gli enigmi di quell’antica civiltà, che continua ad attrarre ogni anno milioni di viaggiatori da tutto il mondo. E sicuramente li vedrete all’opera in loco durante il vostro viaggio in questo Paese.

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